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| Tema: Ejemplo de una boda espinozista (ITA traducido al ESP google) Sáb Mar 02, 2013 10:34 pm | |
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- [rp]Era una giornata importante per la Comunità Spinozista di Gaeta, ma anche per tutte le Comunità Spinoziste di lingua Italica.
Arimanno era sensibilmente agitato e trepidante mentre attendeva il sopraggiungere dei due novelli innamorati... Questo era la prima Unione d'Amore tra due spinozisti, e il Maestro Arimanno aveva l'importante compito di presentare la nuova coppia alla Comunità.
Ormai Nagid e Farah, questi erano i loro nomi da Spinozisti, erano davanti alla Comunità e ormai tutti erano entrati.. La Scola di Gaeta era gremita di gente, vi erano membri della famiglia di Arimanno, molti spinozisti, ma anche tanti aristotelici, curiosi o con legami di amicizia.
Così, preso un grande respiro, l'Admor Arimanno prese a parlare, rivolgendosi a tutti presenti:
Fratelli e sorelle, con gli Amici e ospiti oggi siamo qui perchè Nagid e Farah hanno deciso di unirsi. Io sono orgoglioso e felice di celebrare questa cerimonia. Io ora chiederò a tutti voi di rispettare i nostri rituali.
Io vi ricorderò cos'è l'amore per uno spinozista. È il tempo di comunione! L'unione non è un obbligo, né una costrizione, l'unione non è obbligatoria per un uomo ed una donna che hanno scelto di vivere insieme. Per noi, solamente gli atti contano, come se loro entrassero dalla nostra natura per raggiungere la profondità, gli atti sono costituiscono l'Immanente! Questa cerimonia avrà così più valore come sarà un atto umano ed umano ed unico.
Arimanno, finito di parlare, con voce seria, ma con meno intensità disse di chiamare i Testimoni dei due innamorati e di farli avvicinare, così che facciano da testimoni per tutta la Comunità.
Giobbe, e Monik, i due giovani spinozisti, già avevano intuito che era la loro ora e già li si poteva notare pronti a fare il primo passo verso Ginalupo e Cherri...[/rp] - Vespasiano escribió:
- [rp]Vespasiano aveva viaggiato tutto il tempo necessario a raggiungere il meridione sulla sua scomoda carrozza personale per assistere alla cerimonia tra Nagid e Farah, raggiunta la scuola di Gaeta si recò immediatamente al luogo dell' evento, preso posto quasi in prima fila sentì distintamente le parole autorevoli giunte da Arimanno, ma i suoi pensieri erano corsi altrove... in un momento di così dolce giubilo e festa la sua mente lo aveva portato in Francia, dove i suoi fratelli stavano morendo per la pace. Ripresosi subito sorrise verso un punto non precisato della sala ed aspettò di vedere bene quei due piccioncini che ancora non distingueva bene, per via di uno spilungone proprio davanti a lui.[/rp]
- Shin_the_jackal escribió:
- [rp]Kiichi era arrivato il giorno 14 a Gaeta, dopo aver saputo la grande notizia. Indossava il suo vestito da festa, e aveva lavato spazzolato il pelo a Kiryu. Non lo aveva molto apprezzato, ma dopo un giro a mare, una corsa nella campagna ed essersi divertito a correre sulla spiaggia era necessario. Appena entrato, si mise in un angolo in fondo, vicino alla porta. Non si sentiva in diritto di sistemarsi vicino alla coppia, in quanto non era nè parente nè amico di lunga data, e voleva lasciare posto a questi. E poi sarebbe dovuto fuggire qualche minuto prima della fine dell'unione, per organizzare una certa cosa .[/rp]
- Giobbe escribió:
- Dopo aver ascoltato le parole di suo nonno Arimanno, suo maestro, e, in quell'occasione, celebrante... Giobbe osservò per un poco gli occhi di quei giovani amanti, interpretandone i gesti e i sorrisi... cercando di intuire quel meraviglioso sentimento ancora distante nel concetto per la sua giovane età: l'amore. Mai aveva visto sguardi più intensi... e si meravigliò.
Era chiamato al compito di testimoniare all'evento... si fece avanti verso quelle due anime che presto sarebbero state ufficialmente unite, e attese di essere convocato sotto l'houppa.
Intanto vide che anche Monik era pronta. - Gianlupo escribió:
- Gianlupo deglutì. Cercò in un qualche modo di sistemar la camicia e il suo vestito. Accarezzò la folta barba e tossì. Sapeva benissimo che quella cerimonia avrebbe, come in ogni occasione, significato un gioia immensa per chi l'avrebbe affrontata; da admor avrebbe percepito l'emozione di coloro che si sarebbero uniti, ma ora....
In quel momento non era l'admor, ma la persona più fortunata e felice della comunità spinozista, ne era sicuro. In una splendida giornata di Tesheri avrebbe sancito ciò che da tempo era una metafisica, libertaria, esclusiva, dolce e delicata realtà.
In quell'attimo in cui vide dalla penombra della stanza quel crogiolo di affetti comunità, ripensò alla sua breve vita.
Chiuse gli occhi e vi era la neve. Lì riaprì. Richiuse gli occhi e vide le ciliegie. Li riaprì. Richiuse gli occhi e percepì il calore di un noi.
Deglutì e sorrise a testa alta. Un passo verso la libertà.
Un cenno del capo ai presenti e null'altro; il silenzio scorreva lungo la gola. C'erano molte persone a cui voleva veramente bene, i nuovi e i vecchi fratelli, le nuove e vecchie sorelle.
La sua famiglia era lì. Guardò Arimanno e non fiatò. Percepiva e ambedue sapevano, erano consapevoli.
Un sussurro.
�Shalom.....�
Un sorriso
Avanzò mentre il suono sordo del movimento oculare freneticamente cercava lei. La vide. Fu investito da una folata di fremiti e indescrivibili disconnessioni emotive.
Un nuovo sorriso dolcissimo solo per lei. Le si avvicinò all'orecchio sussurrandole qualcosa in modo così delicato e amorevole che ai più poteva sembrare una delle più straordinarie effusioni d'amore. Il tono e il registro, invece, del tutto intimamente scherzoso e familiare.
�.....mi sono dimenticato di chiudere la porta di casa e non ho avuto tempo di rifare il letto.....spero vi vogliate unire a me ugualmente......�
Schiarì la voce come a rivolgere attenzione. Le dita della mano sfiorarono quelle di lei per un attimo poi diresse il busto, il capo e lo sguardo verso l'admor, il suo admor. - Cherri escribió:
- L�emozione era grandissima per Farah�.in quella giornata di sole splendente rendeva pubblico il suo sogno più importante�.da questo momento tutta la comunità avrebbe accolto il suo amore con Nagid�
Tanta strada per arrivare a quel giorno�.tanti ricordi�..la neve.....le ciliegie......tante difficoltà superate insieme�.
Avevano trascorso molte notti sotto lo stesso tetto ed ora, finalmente, potevano ufficializzare la loro unione�.
La Scola era piena di gente�..i fratelli e le sorelle�.anche venuti da lontano�. gli amici�.i conoscenti incuriositi per la cerimonia�tutti erano lì a gioire per loro�.
Farah si guardò intorno�.il cuore in tumulto�.cercò con lo sguardo il sorriso rassicurante di Nagid��.sorrise�.
Lui si avvicinò, le sorrise e le sussurrò:
�.....mi sono dimenticato di chiudere la porta di casa e non ho avuto tempo di rifare il letto.....spero vi vogliate unire a me ugualmente......�
Farah non potè fare a meno di sorridere....istintivamente si voltò verso di lui e gli donò un bacio leggero per poi sussurrargli:
"....sempre e comunque, mio Principe....."
Si pose con attenzione ad ascoltare le parole di Arimanno, tenendo la mano in quella di Gianlupo e seguì con lo sguardo Giobbe e Monik, che si avvicinavano a loro, testimoni eccelsi della loro felicità�.. - Princessa escribió:
- Quando Amira arrivò la cerimonia era già iniziata. I due testimoni, Giobbe e Monik, stavano raggiungendo gli sposi.
Vide Vespasiano e gli si avvicinò, aggrappandosi al suo braccio per cercare di vedere qualcosa. "Troppo spilungone questo davanti. Vieni, intrufoliamoci più in là..." E, sempre afferrandolo per un braccio, Amira tirò Vespasiano vicino quasi ai due sposi. "Visto? Ora siamo talmente vicini da esser quasi lì con loro!" Sorrise.
Non era un bel periodo per Amira ma non sarebbe mancata a quell'unione per nessun motivo. Aveva visto quell'amore crescere giorno dopo giorno, se pur da lontano, e finalmente ora Nagid e Farah realizzavano il loro più grande sogno. I suoi pensieri andarono inevitabilmente a quella persona che per tanto tempo aveva abitato nel suo cuore e che ora lasciava un gran vuoto. Ma non era quello il momento per i pensieri tristi. Guardò Vespasiano, sorrise nel vedere anche lui così teso. Poi si concentrò sulla cerimonia... - Shin_the_jackal escribió:
- [rp]Pochi minuti prima che la cerimonia finisse, Kiichi e Kiryu di nascosto uscirono dalla Scola e, appena fuori, lasciarono quattro pacchi. Nel primo c'era un Daisho, ovvero un trio di spade formata dalla Nodachi dalla Katana e dal Wakizashi; significavano la Protezione della Donna (Nodachi), della Vita (Katana) e dell'Onore (Wakizashi). La Nodachi è dedicata alla donna in quanto essa è più importante, e per questo merita la spada maggiore (la Nodachi è lunga da 1,5 a 2 metri, la Katana da 1,2 a 0,8 m, il Wazikashi da 30 a 60 cm).
Nel secondo c'era un libro, del Maestro Sun, in lingua originale giapponese tradotta da me stesso e una sua statua.
Nel terzo c'era un vaso, ma con una piccola sorpresina dentro.
Kiryu lo aveva portato a casa dopo una battuta di caccia, il giorno stesso che aveva saputo dell'unione di Nagid e Farah, quindi Kiichi capì che era il regalo da parte di Kiryu, che sapeva che se ne sarebbero occupati con molta cura. Lasciato ciò, tornò dentro[/rp] - Monik escribió:
- Monik cammina verso i due innamorati...felice di poter essere testimone di quell'evento..
aveva passato i giorni precedenti a pensare a quel giorno così importante.. la prima unione.. ed era proprio la migliore.. il Maestro e Farah.. finalmente insieme... e allora una corsa in uno dei suoi tanti libri... qualcosa da dire a quella famiglia a cui tanto era legata... ed ecco l'augurio adatto a loro....
[/b]Chiese un giorno emozionata l'acqua cheta di un laghetto: "Come mai questa nevicata o mio cielo prediletto?".
"Ti riempio del mio amore dolce e tenera compagna e vestita di candore io ti sposo qui in montagna. Da una vita in te mi specchio, ti conosco a menadito e voglio diventare vecchio con il tuo anello al dito."
"Mi commuovi, cielo caro, e son lieta di sposarti: sei un tesoro più che raro e non posso rifiutarti.
Sei per me estiva brezza, mite disgelo primaverile e a te mi dono con interezza in questo mattino di fine aprile."
"Ti ringrazio, cara sposa, per la devozione a me riservata, ma debbo dirti un'altra cosa prima che finisca la nevicata...
... alla fine di qualsiasi acquazzone cercherò di mostrarmi sempre sereno perché tu non perda mai occasione di rivestirti d'arcobaleno."
Fu così che l'acqua cheta sposò il cielo aldilà del monte e raggiunse la sua meta abbracciando l'orizzonte
e con questa poesia nella mente Monik era pronta... ed eccola lì...accanto a loro... a guadare i loro occhi pieni d'amore... - Arimanno escribió:
- [rp]Arimanno era felice, mentre i due giovani testimoni si avvicinavano ai due innamorati ebbe degli attimi per scrutare la sala con lo sguardo guizzante.
Vide Amira, guizzante di gioia insieme a Vespasiano, pensieroso ma felice. Vide il movimento di un pubblico trepidante, intimamente collegato all'evento... Nel frattempo i testimoni erano giunti rivolto un sorriso rassicurante ad essi fece a parlare:
Amici miei e Spinozisti, nell'esperienza umana l'amore ha un valore indiscutibile. Indiscutibile perchè non è dimostrato, ma perché semplicemente vive. È un sentimento che quando si manifesta incrementa il potere Essere, così come il potere Agire. L'essere umano si avvera nell'Azione. L'azione è questa capacità di procreare effetti, la vera causa per la quale noi siamo. La nostra natura più profonda che è quella del divino... E nell'azione l'individuo si rende conto dei suoi desideri! Da matematico divino! I nostri desideri sono il risultato di una coincidenza con quello che noi realmente siamo, è la più bella delle libertà! Questi desideri esprimono il desiderio essenziale che è il Conatus - questo sforzo di perseverare!
E fece una pausa per vedere lo sguardo di Gianlupo e Cherri e per vedere se tutti i presenti, anche i non spinozisti avessero compreso tale pensiero.. Inoltre doveva fermarsi, l'emozione era tanto forte da bloccagli il respiro...[/rp] - Cherri escribió:
- Farah si avvicinò ad Arimanno ed ai Testimoni sotto l'houppa....
Fra le mani un sacchetto con della terra ed un fazzoletto con dei semi di girasole....
Si volta verso Nagid, guardandolo negli occhi... gli consegna la terra ed i semi... le loro mani si sfiorano..... la voce rotta dall'emozione....
"Mio Nagid...mio Principe.....
il mio cuore vi appartiene da quella sera in cui vi ho visto scrivere seduto al tavolo....da quel momento niente e nessuno ha potuto prendere il vostro posto nel mio cuore ed ho capito che solo con voi potevo essere felice..."
Si interrompe.....lo sguardo su di lui.....sente la sua emozione.....un respiro e prosegue....
"Saremo come questi semi di girasole e questa terra..così come l'unione tra gli elementi della natura così la nostra unione....il nostro essere "noi" per l'eternità....."
Gli occhi di Farah erano fissi su Nagid mentre diceva
"il nostro essere noi"....
i loro occhi si sorrisero in un'intesa che solo un grande amore poteva avere......... - Gianlupo escribió:
- Gianlupo seguì prima con lo sguardo i movimenti e i volti di Giobbe e di Monik. Con Farah cercò l'intesa, poi l'attenzione si posò su Arimanno. Sorrise e annuì.
Quelle parole penetrarono a fondo.
Senza indugiare dal taschino estrasse un sacchetto con della terra ed un fazzoletto con all'interno dei semi di girasole.
Improvvisamente, il solco scavato dalle parole di Farah. Inattesa sorpresa si voltò e la guardò, sapeva cosa stava accadendo eppure l'emozione rendeva tutto così nuovo e inesplorato. Annuiva. La guardava e ripensava a quel percorso. Una volta terminato l'intervento di lei, cercò di prendere il tempo giusto per introiettare. Iniziò.
"Mia Farah...mia felicità.."
Deglutì e il calore risuonava sul suo volto.
"la mia vita di orfano e uomo bistrattato dalle intemperie della sorte...è sta cambiata da un vento freddo.....dal sapore dolce della vostra apparizione. Nelle notti di luna.....nel non detto....sotto la luce di una precisa stella...io vi ho affidato il mio affetto....."
Fisso lo sguardo nei suoi occhi, cercò di respirare mentre l'emozione stranamente lo pervadeva.
"Una frase...che mi ha donato un saggio amico proveniente dall'Oriente.....può essere tradotta più o meno così....l'amore è come una pianta rampicante, che muore se non ha nulla cui aggrapparsi...il nostro amore si fonda sulla gioia, la solidarietà e l'affetto....noi ci arrampichiamo sul sentiero della libertà..intrecciati, connessi e rimescolati..."
Deglutì. Mostrò la terra prima e i semi di girasole poi.
"Noi siamo terra e semi. Come questi ci uniremo, Così come la terra e il seme sono intimamente connessi nell'intento di far fiorire la costruzione più straordinaria dell'Immanente.....così sarà per la nostra unione che ci dona la forza e ci permette di raggiungere la libertà....di germogliare...di aprirci...nel ciclo infinito....nell'eternità..naturale.....ecco..semplicemente noi.."
Così dicendo tese le mani attendendo che l'admor portasse il vaso con l'acqua, dove i due amanti avrebbero posto il terriccio e i semi.
Continuava a guardare con complicità Farah credendo veramente a tutto ciò che aveva ripetuto, convinto fino in fondo di quella proposizione. - Vespasiano escribió:
- Vespasiano era stato portato "di peso" da uno scricciolo iperattivo davanti agli astanti ed ora poteva vedere distintamente tutta la cerimonia, sentire Arimanno pronunciare quelle parole gli riempì il cuore di gioia, mentre Farah e Nagid risplendevano del loro amore.
Quasi si era scordato di chi gli stringeva il braccio, Amira era presa quanto lui a seguire la scena.
" Giusto Amira qui è perfetto..."
- Arimanno escribió:
- [rp]Alle Parole dei due innamorati Arimanno prese pose loro innanzi un Vaso con dentro dell'Acqua...
L'Amore è questo principio che collega insieme due esseri umani, e tutta l'Umanità... Ripetette con un sorriso... E guardando il Vaso continuò: Ecco un Vaso che contiene pezzi di terra e semi del mio Paese. Io Arimanno David mi collego a voi come io ero, sarò: l'Eternità è l'Eternità. Questa unione tra elementi ci dona la forza e ci permette di raggiungere la libertà.
Ed invitò a fare lo stesso ai due...[/rp] - Cherri escribió:
- L'emozione di quel momento era immensa.....
Farah aveva ascoltato le parole di Gianlupo con cuore trepidante......
Un pensiero lontano, che velò il suo sguardo, passò come un lampo nella sua mente..... gli occhi di Nagid immersi nei suoi la riportarono a ciò che stavano vivendo... il resto non contava ora.....
Guardò Arimanno mentre poneva il Vaso con dentro l'Acqua davanti a loro
Cercò l'intesa con Nagid e non lasciò i suoi occhi....
Ecco una borsa che contiene pezzi di terra e semi del mio paese. Io Farah Cherri mi collego a voi come io ero, sarò: l'Eternità è l'Eternità. Questa unione tra elementi ci dona la forza e ci permette di raggiungere la libertà.
Così dicendo, prese la terra ed i semi di girasole e li mise nel Vaso. - Gianlupo escribió:
- Respirò profondamente.
Le parole dell'admor Arimanno sullo sfondo come una dolce melodia. Gianlupo non si era mai sentito così deciso e determinato.
Socchiuse gli occhi e poi ritornò a guardare Farah.
Ancora la voce rotta dall'emozione. Poi cercò di correggere il tiro.
Ecco una borsa che contiene pezzi di terra e semi del mio paese. Io Nagid Gianlupo mi collego a voi come io ero, sarò: l'Eternità è l'Eternità. Questa unione tra elementi ci dona la forza e ci permette di raggiungere la libertà.
Dicendo ciò lasciò nel vaso terra e semi, in quel momento sentiva realmente che stava rinascendo; percepiva i modi dell'Immanente molto chiaramente.
Rinacque un sorriso che si perse negli occhi di Farah. - Monik escribió:
- Monik osservava i due innamorati..
le lacrime gli rigavano il viso... commossa ed emozionata sentiva la solidità del loro amore... il peso delle loro parole riecheggiava nell'aria.. - Princessa escribió:
- "Ecco una borsa che contiene pezzi di terra e semi del mio paese. Io Nagid Gianlupo mi collego a voi..."
La voce di Nagid tradiva tutta l'emozione del momento e sul volto di Farah non poteva non esserci un sorriso pieno d'amore nel guardare gli occhi del suo congiunto. Era persa in tutto ciò che le stava accadendo intorno... Poi all'improvviso tornò coi piedi per terra e si accorse della stretta al braccio di Vespa. "Ops, scusa - sussurrò - Ti sto massacrando il braccio..." Sorridendo allentò la presa e tornò ad ascoltare le parole di Nagid. - Arimanno escribió:
- [rp]Una volta che i due innamorati ebbero terminato, il Maestro Arimanno prese il Vaso e lo mise al centro ideale tra Gianlupo, Cherri e sè.
Poi da un tavolino vicino prelevò un cuscino vellutato con con i merletti d'Oro e Argento, un prodotto finemente lavorato. Su di esso v'erano quattro petali del fiore Spinoza legati da un nastrino di seta, simbolo del legame materiale.
Fratelli! Cantiamo la Canzone di Hevel!
disse... e all'unisono come se un invisibile direttore avesse dato l'avvio simultaneo il pubblico spinozista e gran parte dei presenti presero a cantare:
A l'amor io piacqui e io l'amai nella vita. Io bevvi, come un nettare, dalla tazza del veleno dalle mani dell'amore! Ed io mi feci portar su tra i gorghi della vita. Il mio cuore, nell'amore ardente, colpì un altro cuore che avevo incontrato! Il mio cuore fu lacerato e poi fu riparato! Il mio cuore fu spezzato e poi si ricompose! Il mio cuore fu danneggiato e poi fu guarito! Di mille morti morì il mio cuore, e grazie all'amore, Lui ancora vive! Quello che l'Immanente disse alla rosa che fece fiorire dalla sua bellezza, Lui lo disse nel mio cuore e ricreò cento volte più bello il suo amore che echeggia in me come le corde di un'arpa! E tutti i miei segreti si mostrano sotto lil tocco della sua mano! Tutto il mio essere esausto sembra un grande vento ed ogni fibra di lei tocca il mio spirito ed il mio corpo in un brivido alquanto vibrante! Dell'Immanente lasciò il nostro correre e viaggiare in un turbinio d' amore!
Finita la canzone l'Admor si fece porgere da un giovine della Comunità una Brocca di Vino con tre bicchieri, consunti, visibilmente usurati. Diede i Bicchieri e versò il vino anche alla coppia.... Poi tagliò il nastro che teneva uniti i petali della Spinoza, come segno di collegamento spirituale, separato da quello materiale, tangibile...
Bevve infine tre lunghi sorsi dal bicchiere di vino, e una volta finito lo getto simbolicamente dietro di sè. Una volta terminato il rito disse:
Noi insegniamo all'amico a bere il vino. Noi possediamo il fuoco dell'Amore che brucia l'Amore. Fin dall'eternità il tempo non ci vide dormire, durante tutte queste notti quando noi cambiammo in giorno...
Bevete, Fratello Nagid e Sorella Farah, e che il vino dell'unione illumini la nostra notte e che non impedisca la religione di amare eternamente!
e una volta che i due giovani bevvero e gettarono i bicchieri dietro di sè chiuse la cerimonia, dicendo:
Che inizi il Giubilo! che si faccia Festa! date inizio alle Musiche e che questa unione porti saggezza e coesione anche alla nostra Comunità!
E con un grande sorriso abbracciò di vero cuore Gianlupo e Cherri, sussurrando felicemente... Shalom ...[/rp] - Sir_pub escribió:
- [rp]in quel mo0mento di grande felicità si alsò e battè le mani allegramente e festeggio l'atteso momento con loro[/rp]
- Cherri escribió:
- Erano davvero momenti di grande emozione.....immaginava che lo sarebbero stati ma ora ne era pienamente cosciente e immensamente felice�..aveva intorno tutte le persone che amava di più�.la sua famiglia ma soprattutto sentiva in maniera tangibile l�amore di Gianlupo�.
Seguì con attenzione i gesti di Arimanno e cantò la Canzone di Hevel liberando nel canto tutta la sua felicità �
Dopo che Arimanno ebbe tagliato il nastro e bevuto dal suo bicchiere�toccò a lei e a Gianlupo fare la stessa cosa�. Bevve dal suo bicchiere e lo gettò dietro di sé, nello stesso momento in cui Gianlupo gettò il suo...
Sorrise ad Arimanno e lo abbracciò dicendo "Shalom!"
Poi, mentre le sorelle ed i fratelli facevano spazio per aprire le danze, Farah abbracciò il suo compragno di vita e gli sussurrò:
Sarò il vostro sorriso per scaldarvi il cuore e per donarvi briciole di luce Sarete il sole che riscalda i miei giorni ed io la stella che indica la vostra casa Saremo porti nei giorni di tempesta e i nostri occhi guarderanno lo stesso orizzonte. La mia vita sarà la vostra vita, perché voi sarete in me come io in voi. Ovunque voi sarete�io là sarò sempre e ovunque!
Gli sorrise e lo baciò dolcemente...poi lo prese per mano e lo invitò a danzare
il suo canto nel cuore [/rp] - Gianlupo escribió:
- Gianlupo era del tutto immerso.
Seguiva i movimenti dell'admor ed era felice di assistere. La liberazione dell'amore, l'affetto della comunità. Quando vide la spinoza un moto di orgoglio lo attraversò.
Percepì il legame materiale e al levarsi del canto, carezzò la potenza di quell'istante.
Guardò negli occhi Farah...e sorrise, poi tutti i presenti.
Era veramente felice. Cantò con tutto il fiato in gola.
Giunta la fine della canzone, osservò come un bimbo sorpreso il rituale. Il taglio del nastro. Il bicchiere gettato.
Soddisfazione sperimentale dell'unione.
Annuì alle parole del suo caro admor guardandolo pieno di riconoscenza e fierezza. Gettò dietro di sé in simultanea il bicchiere dopo aver bevuto tutto d'un sorso il vino.
Una mano con forza si posò sula spalla del fratello Arimanno, per la commozione non riuscì a dirgli nemmeno shalom; l'espressione e lo sguardo pieno di affetto erano del tutto chiari ed evidenti. Strinse le dita della mano sulla spalla.
Poi fu rapito dal sussurro di Cherri, rimase senza fiato e in un gesto inconsulto l'abbracciò e dolcemente la baciò.
Poi guardò tutti e tutte. Vide la sua comunità e respirò a pieni polmoni.
Porse un mignolo a Farah e poi urlò.
"Yep!Yep!Yep!"
Quelle parole gridate erano un moto d'incitamento mediorientale, un richiamo al movimento al cambiamento........ma fu anche il segnale per alcuni musicisti volutamente nascosti nella folla, e accordatisi precedentemente con Gianlupo,cominciarono a suonare.
Gianlupo guardò Farah con complicità sperando che fosse pronta per quel ballo e per il canto.
Le parole sgorgarono ed erano dedicate a quell''unione.
Ecco l'armonia....ILHAM
Gianlupo cominciò a ballare muovendo concentricamente il mignolo che si legò a quello di Farah mentre tese l'altro alla sua sinistra. Un passetto in avanti e uno indietro e sorrise.
"Wech y hkhi lkhab lb lkhali Wech y rèfèf ahli lah da Wech y hkhi wech y lkhali Wehli hkhada lah da Wech y hkhi lkhalblah zin Li hata tbéb ma sab lo doua Ma farho la mela zin Blè sebè dzarhoa dah
Hech idaoui , hech idaoui hech idaoui li djerho ma sablo doua
Wech y hkhi lkhalb elmezrou Li sbar lhèch hal mènmahna Ouiny roh ma tehna roh Ho roh hââ touma dzehna Ede lenar akouète Tè li mèchi hla djamra Chhèl tèhya trabbi ktèlbe Chhèl tehya djèl hkmabra" - Giobbe escribió:
- Quel giorno Giobbe aveva osservato le scarpe a punta di nonno, e le sue gote farsi rosse dopo aver bevuto il vino, il pennacchio francese di Vespasiano, la "delicatezza" di Amira nel prendergli il braccio, il pelo spazzolato e pulito di Kiryu, il modo educatissimo di Kiichi mentre rispettosamente raggiungeva un angolo, in disparte, le lacrime di Monik, le mani di Sir_pub che applaudivano, il mignolo di Maestro Nagid che cercava la mano di Farah, e una cicala cicalecciante, di cui probabilmente non si era accorto nessuno.
Si sentì arricchito dagli eventi. Forse anche per questo... decise di donare qualcosa alla giovane coppia appena formata, poichè tanto aveva contribuito a rendere quella giornata unica. Corse alla Schola spinozista, dove aveva lasciato, nascosto, un pacco... e tornò poi seguendo una scia musicale, che lo riportò giusto giusto dove doveva stare. Sotto un albero mise il suo dono:
A sinistra c'era qualcosa per Nagid: tantissimi taccuini per gli appunti. A destra c'era qualcosa per Farah: tantissima carta da lettere, tutte ancora da scrivere, ad eccezione di una, messa in cima alla pila...
Sopra... c'erano queste parole:
[rp]Cari miei,
vogliate accettare questi doni, offerti al vostro amore... che ho potuto osservare in questi giorni, nelle attese di Farah, e negli arrivi di Nagid, soprattutto. Ogni volta ho osservato la vita, quella passata e presente, un poco ho immaginato quella futura. Per ciascuna di esse vi ho visti assieme, ed ora non posso più pensarvi separati: nella mia ipotesi di voi l'uno richiama l'altra, e viceversa. E' un'ipotesi che si dimostra da sola. E' questo l'amore? Chissà!!! Nessuno dividerà mai questi atomi.
Caleb. [/rp]
Chi avesse osservato Giobbe, quel giorno, lo avrebbe visto saltellante. - Gianlupo escribió:
- Una volta terminata il ballo Gianlupo ancora percorso dalle molteplici emozioni che si succedevano lungo l'arco di quella giornata, fu ravvivato ancor più dall vista di alcuni pacchi regalo all'uscita della Scola.
Fece cenno a Cherri di seguirlo per poter assieme scoprire quali fossero le sorprese d'affetto celate.
Dapprima i regali di Shin, ad ogni sorpresa rivelata meraviglia e commozione.
Guardava Cherri con un sorriso esterrefatto. Prese in mano la Nadochi, così come il libro e guardò dentro al vaso. Cercò con lo sguardo Shin, ma se ne era già andato. Un cucciolo!Rimase dolcemente sorpreso. Sorrise e lo prese tra le braccia e già sapeva quale sarebbe stato il suo nome.
Come avrebbero potuto ringraziarlo e sdebitarsi di quei doni intrisi di un'intensità d'affetto e culturale di quel livello?
Poco più in là sotto ad un albero, invece, notò dei taccuini per gli appunti e la lettera del suo Caleb che lesse ad alta voce alla sua compagna:
- Citación :
- Cari miei,
vogliate accettare questi doni, offerti al vostro amore... che ho potuto osservare in questi giorni, nelle attese di Farah, e negli arrivi di Nagid, soprattutto. Ogni volta ho osservato la vita, quella passata e presente, un poco ho immaginato quella futura. Per ciascuna di esse vi ho visti assieme, ed ora non posso più pensarvi separati: nella mia ipotesi di voi l'uno richiama l'altra, e viceversa. E' un'ipotesi che si dimostra da sola. E' questo l'amore? Chissà!!! Nessuno dividerà mai questi atomi.
Caleb.
Trattenne il fiato. Respirò profondamente e ridacchiando iniziò a saltellare proprio come faceva Giobbe. Felice li prese goffamente tra le braccia, ora non avrebbe avuto più problemi durante la preparazione delle lezioni o durante le conferenze. Come lo conosceva bene quel ragazzo così speciale!
Pensò a quella straordinaria comunità e a i suoi abitanti, la soddisfazione dell'affetto che rende libero una persona.
Guardò Cherri e la baciò delicatamente:
"Siamo fortunati lo sapete vero ?"
Così dicendo attese Cherri per poi ritornare alla festa della loro unione. - Cherri escribió:
- Farah seguì Nagid all'esterno della Scola
Davanti a loro tanti regali
Emozionata guardò Gianlupo predere la Nadochi poi il libro preziosissimo e la statua.... Pensò alla loro casa e a come avrebbero sistemato queste cose per far risaltare il loro valore affettivo....
Sorrise e prese dalle braccia di Gianlupo il cucciolo che si guardava intorno curioso per il movimento che c'era vicino a lui...
Che meraviglia!!! esclamò prendendolo per coccolarlo...
Il cucciolo nascose il musino sotto il suo braccio e Farah capì che aveva trovato un amico.....
Poi, con immensa emozione, ascoltò Gianlupo leggere le parole lasciate da Giobbe per loro......Era piccolo ma già aveva capito tante cose......
Sorrise pensando alle lettere che avrebbe scritto immaginando di avere Giobbe accanto....
Pensò alle persone che non erano con loro in quel giorno importante.... sentiva comunque la loro presenza......ora la comunità era la sua famiglia insieme a quella che stava costruendo con Gianlupo.
Annuì dicendo Sì, mio Nagid! Siamo proprio fortunati! e lo seguì per continuare la festa - Monik escribió:
- Monik seguiva con lo sguardo Nagid e Farah...ancora soprafatta dalle emozioni....
che belli sono pensò...si guardò intorno....stavano festeggiando....c'era la musica...i regali...solo una cosa mancava... ma come ho pututo dimenticarla?!si chiese Monik dandosi una leggero colpo in fronte... scappo di corsa verso la sua abitazione... fortunatamente quando tornò nessuno si era accorto della sua assenza.... in mano aveva un dono per loro... qualcosa che sarebbe sicuramente piaciuto....
Farah, Nagid...questa l'ho preparata per voi...bianca come la nave...con decori rossi come le ciliegie... sicura che quelle parole loro le avrebbero capite....Monik sorrise ai due innamorati poggiando la torta.... che festa è senza dolce?!?! Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii - Cherri escribió:
- Era rientrata nella Scola con Nagid quando sentì Monik dire
Farah, Nagid...questa l'ho preparata per voi...bianca come la nave...con decori rossi come le ciliegie... che festa è senza dolce?!?! Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
E' bellissima, grazie!!! disse abbracciando l'amica...sorrise fra sè pensando ai colori della torta....non potevano essere altri.....
Prese Nagid per mano e si avvicinarono alla torta....era proprio bella...quasi un dispiacere tagliarla.....ma.... era bellissimo condividerla con tutti.....
Tagliarono la torta e poi la servirono.....
Poi, emozionata, ringraziò tutti ad uno ad uno.....la loro presenza in quel giorno aveva fatto sì che fosse davvero una grande festa, non solo per lei e Nagid ma per tutta la comunità e per quanti erano affezionati a loro....
Cercò l'attenzione del suo compagno e disse di nuovo
Avete ragione, mio Principe....siamo proprio fortunati!!!!
Gli sorrise e l'abbracciò mentre la festa volgeva al termine - Gianlupo escribió:
- Rientrando notò quella grande torta e sgranò gli occhi.
Tra la tentazioni di tuffarsici dentro e la voglia di gridare la sua felicità, guardò la sua Farah annuendo.
Abbracciò Monik e la strinse forte a sé.
"Grazie...veramente...grazie a tutti voi!"
Si voltò verso i suoi fratelli e le sue sorelle.
Così dicendo infilò un dito nella panna e la portò alle labbra, gustò.
Prese la mano di Farah, le accarezzò il pancione.
"Da oggi.....il nostro noi è sancito davanti a tutti e a tutte....anche alla nostra Padme..."
Ridacchiò e si lasciò travolgere dai tempi, gli spazi e ritmi di quel giorno di festa.
Finalmente l'unione tra le ciliegie e la neve fu pubblicamente riconosciuto, affetto e gioia si erano manifestati e così la libertà. | |
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